La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che praticare attività fisica apporta enormi benefici per la salute: gestione del peso corporeo, prevenzione di malattie cardiovascolari, tumori e condizioni croniche, miglioramento dello stile di vita. Tutti possono trarre beneficio dall'esercizio fisico soprattutto coloro che soffrono o hanno sofferto di alcune patologie.
Nell'articolo di oggi ti parlerò di cos'è il diabete mellito, dei benefici dell'attività fisica nei soggetti diabetici e di come lavoro con un cliente diabetico.
Diabete mellito
Il diabete mellito è una patologia cronica diffusa in tutto il mondo. Affligge più di 300 milioni di persone, di cui oltre 55 milioni in Europa, e secondo le ultime stime il numero di diabetici è destinato ad aumentare. Per questo motivo è importante promuovere la prevenzione e assistere le persone che soffrono di questa patologia così da rallentare, e possibilmente fermare, la sua diffusione.
Il diabete mellito è una forma di diabete costituita da un gruppo di disturbi metabolici in cui il livello della glicemia nel sangue è costantemente instabile: passa da condizioni di ipoglicemia (bassi livelli glicemici) a condizioni di iperglicemia (alti livelli glicemici). Esistono due tipologie principali di diabete mellito: Tipo 1 e Tipo 2. Altre tipologie sono invece il diabete gestazionale, che può insorgere nelle donne in stato di gravidanza, e il diabete secondario, che si sviluppa in seguito ad altre patologie e ai trattamenti farmacologici utilizzati per curarle. Di seguito vediamo in dettaglio le due principali tipologie.
Diabete mellito di Tipo 1
Il diabete di tipo 1 è una patologia autoimmune in cui le cellule beta del pancreas vengono distrutte causando un conseguente deficit di insulina. Si presente durante l’infanzia e l’adolescenza, ma può svilupparsi a qualsiasi età. La manifestazione clinica della malattia si verifica quando l’80% delle cellule beta del pancreas è stato distrutto.
Il soggetto con diabete di tipo 1 deve seguire la terapia insulinica. Il rischio maggiore in cui può incorrere è l’ipoglicemia durante, o nel periodo immediatamente successivo, l’attività fisica.
Diabete mellito di Tipo 2
Il diabete di tipo 2 si presenta per la concomitanza di diversi fattori, sia genetici sia ambientali, che portano all'alterazione della secrezione di insulina e del metabolismo dei grassi, e all'insulino-resistenza.
Nel soggetto diabetico di tipo 2 il programma di allenamento deve essere pianificato in base al regime terapeutico a cui viene sottoposto. Poiché i soggetti che seguono la terapia insulinica o con sulfaniluree (composti organici utilizzati per la produzione di medicinali per diabetici di Tipo 2) sono a rischio di ipoglicemia come i diabetici di Tipo 1, vanno gestiti allo stesso modo.
Il dosaggio del farmaco andrà aggiustato in base al volume di attività fisica eseguita così come l’alimentazione, sia in termini di apporto calorico sia per la ripartizione dei macronutrienti.
Esercizio fisico nel soggetto diabetico
Come anticipato, l'attività fisica apporta numerosi benefici, soprattutto ai diabetici di Tipo 2. Migliora la sensibilità insulica riducendo l’intolleranza al glucosio e i fattori di rischio cardiovascolare in entrambi i sessi di qualunque età.
Circa 30 minuti di allenamento al giorno, per 5 giorni alla settimana, producono effetti positivi sia in termini di prevenzione sia per ritardare gli effetti della malattia. Gli organismi internazionali raccomandano 3-4 sessioni di attività aerobica settimanali da 30-45 minuti a cui vanno aggiunte due sessioni di allenamento con i pesi (se non sussistono controindicazioni specifiche).
Tra le attività consigliate, soprattutto nelle fasi iniziali di un programma, vi sono attività a basso impatto come il nuoto o il ciclismo, mentre è sconsigliata la corsa.
Allenare un soggetto diabetico
Programmare un piano di allenamento per un cliente diabetico non è come lavorare con un soggetto sano. La maggior parte dei diabetici di Tipo 2 sono persone in stato di obesità, pertanto necessitano di alcune accortezze in più soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e dei livelli glicemici, e l'intensità del lavoro necessaria a raggiungere il VO2Max (massimo consumo di ossigeno).
Inoltre, prima di iniziare un piano di allenamento il medico dovrà valutare l'eventuale presenza di problematiche visive (retinopatia), renali (nefropatia), cardiache (soprattutto le forme silenti di coronaropatia e macroangiopatia), neurologiche (neuropatia somatica e autonomica) e dare il via libera all'esercizio fisico.
Quando un cliente diabetico si rivolge a me per iniziare un percorso di miglioramento delle proprie condizioni di salute, prima di pensare a costruire un piano di allenamento su misura eseguo una consulenza gratuita iniziale per conoscere meglio la persona, le sue necessità, capire la sua situazione clinica e permetterle di farmi tutte le domande di cui ha bisogno per avere un quadro completo di cosa aspettarsi dal lavoro che faremo insieme.
Successivamente eseguo una valutazione fisica iniziale tenendo conto di elementi quali:
piano nutrizionale
valutazione funzionale e antropometrica
analisi della composizione corporea
Solo dopo tutte queste valutazioni mi focalizzo sulla scelta del tipo di attività più adatta alle caratteristiche del mio cliente e stabilisco l'intensità, la durata e la frequenza delle sessioni di allenamento pianificandole in base all'orario dei pasti. Inoltre monitoro costantemente i valori glicemici prima e dopo l'allenamento, e ho sempre con me qualcosa di dolce in caso di necessità (caramelle, bustine di zucchero).
Allenare un cliente diabetico, soprattutto se in stato di obesità, richiede un monitoraggio continuo dell'individuo e un gran lavoro di squadra con professionisti quali: medico, nutrizionista e psicologo.
L'attività fisica e l'alimentazione sono la base da cui partire per tutti coloro che soffrono di questa patologia e vogliono cambiare la propria vita in meglio. Non è un percorso facile da intraprendere, ma grazie all'aiuto di un professionista è sicuramente fattibile.
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